You’re Living All Over Me – Dinosaur jr

Difficile scorporare la musica dei Dinosaur jr dal carattere chiuso, per non dire ermetico, del suo carismatico ma taciturno leader, J Mascis. Supremo mago tanto della sei corde quanto del rumore, con una dedizione agli effetti quasi religiosa, senza mai pasticciare, né accavallare suoni e distorsioni. Un rock underground di periferia potente con onde d’impatto veramente efficaci, ma allo stesso tempo mai frenetico, né esagerato: posato e timido oserei dire, quasi come lo stesso Mascis. Tuttavia un po’ di merito va dato anche “all’incompleto” (sono ironico, vedasi i lavori con i Sebadoh) Lou Barlow, figlio del rumore bianco e del low-fi di metà anno ’80, perlomeno per qualche trovata frizzante al basso. Due caratteri abbastanza opposti per non essere conciliabili in una band: da una parte il leader geniale ed di poche parole, dall’altra il menestrello (altrettanto geniale) senza qualità apparentemente eccezionali, ma dalla passione sincera.

You re living all over me - Dinosaur jrYou’re Living All Over Me del 1987 è il secondo album dei Dinosaur jr (costretti ad adottare la ‘jr’ perché omonimi di una band di “dinosauri” viventi venuti dagli anni settanta!) e riflette pienamente le tensioni tra i due componenti, che di fatto pongono il loro batterista, Murph, a scomodo ruolo di paciere. Un rapporto che si esemplifica non solo dal titolo del lp “Mi stai troppo addosso!”, frase che Mascis avrebbe rivolto a Barlow durante un tour con i Sonic Youth; ma in generale da una convivenza difficile tra adorazione e repulsione! Così ricordano i Sonic Youth: «A quel tempo era dura cavare fuori più di tre frasi alla volta da J. C’era un sacco di cose che ribollivano sotto la superficie, tra di loro, ma nessuno che volesse davvero affrontarle apertamente … ».

La fama del disco e dei Dinosaur jr. viene trascinata dall’energica ed emblematica Little Fury Things, nel quale Lee Ranaldo viene ospitato come backing vocals. Brano graffiante e un pò  marchio di fabbrica dello stile di Mascis: dispersivo a raffiche dell’intro, invischiato tra effetti e feedback, per poi approdare in un indie (oggi si direbbe così!) orecchiabile ma vuoto di emozioni. Il distacco non viene tanto dalla contrapposizione di parti veloci e lente, ma dalla dicotomia tra il cantato asciutto, quasi annoiato di Mascis e lo sfogo “furente” della sua chitarra. Il testo è vagamente anfetaminico, personificato dalla figura ambigua del coniglio (altro che Donnie Darko!), che fa appena intravedere il muro emotivo in cui Mascis si rinchiude.

Kacked risente meno di questo conflitto, e giace su un livello tipicamente garage ma con incursioni nella no-wave che prendono vita in lisergici e spassionati assoli di Mascis. Quasi punk nelle intenzioni è invece The Lung, disincantata ballata dalle tinte vivaci ma non troppo. In a jar si prende una vacanza dal resto del disco, suonando più bubblegum e meno tesa, complice le appiccicose trame di basso suonato da Barlow. Uno dei pezzi più interessanti è Sludgefeast, il preludio a ciò stava proliferando a Seattle: underground costipato e disilluso, con connotati fortemente personali.
Polendo è il “contentino” che Mascis concede al suo bassista, un agglomerato di suoni primordiali e ruvidi registrati in bassissima qualità che non lega molto con il resto del disco, non a caso lo chiude.

La tensione tra Mascis e Barlow resiste fino al successivo Bug (1988), per poi prendersi una lunga pausa; tuttavia You’re Living All Over Me (registrato per la “storica” SST records di Greg Ginn) rimane un disco interessante, acerbo a tratti ed portentoso nel muro sonoro espresso e massima definizione di quel modo slacker che sarà preponderante nella musica del decennio successivo. Un underground sincero, diverso e senza precedenti, per una band fuori dal comune, e in perenne balia delle paranoie silenziose del genio Mascis. Da possedere e da comprendere!

recensito da Poisonheart
Poisonheart hearofglass

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