Comunicazione – Swell 99

Comunicazione Swell 99Nel decennio in cui i giovani parlano di post-rock (un orrore, per uno della mia età!), portando in quelle flaccide spalle la salma esanime di quel rock sempre sull’orlo del baratro ma mai definitivamente morto, in Italia c’è ancora qualcuno che ha testa dura quanto la mia. Da Macerata ecco gli Swell 99, variopinta ed energica band dalle buone risorse sonore, che controcorrente battono la strada di quel rock adrenalinico che in fondo nel Belpaese non ha mai sfondato.
Comunicazione è un esordio adrenalinico ed estremamente attuale. La band riflette su i sentimenti tra individui, nel modo che questi profili grigi hanno di comunicare (senza scomodare social-network famosi) e del rischio di perdere la propria identità a favore di qualcosa di più effimero, come può essere una bianca pagina web. Gli Swell 99 non si limitano a constatare ciò che è sotto gli occhi di tutti, ma a suon di rock propongono la loro personale soluzione, e qui ragazzi miei, ognuno deve cercare le risposte di cui ha bisogno …

Le armi (pardon, gli strumenti) sono ben affilati: chitarre graffianti che portando in dote riff abbastanza ruvidi, power chords distribuiti senza esagerazioni che trasversalmente gettano la base ad assoli fulminei e tirati. Un buon rock, potente e sporco, coglie i frutti malati del grunge (sponda Soundgarden); ma al contempo non esagera nel rumore, elementi funk (vedasi la title-track Comunicazione o Dirty Queen) e new-metal non sfigurano nel complesso del disco.
Musicalmente molto affini ai Nickelback o ai Staind di Aaron Lewis, colgono bene a tratti l’indecisione di una generazione, e da coscienziosi fratelli maggiori indicano la strada del rock come l’unica via da percorrere. Ragione o no, la musica dei Swell 99 non racconta bugie, rimane coerente alle premesse iniziali, talvolta scivolando in qualche formula stilistica un poco retorica (alcuni assoli in stile hair-metal non necessari!).

La band riesce ad esprimersi meglio in lingua italiana (nonostante il sottoscritto non impazzisca per il rock-made-in-Italy), cogliendo maggiore originalità e più personalità. I brani in lingua inglese hanno peculiarità diverse, ad esempio si va dal rock lento delle strappalacrime Me Alone, al più canonico schema fatto di cambi di tempo tra verse-chorus, apprezzabile in Little Girl. Il meglio del disco si riassume nell’esplosiva Cane Randagio, dai ritmi vertiginosi e dalla sincerità verso i temi principali del disco: headbanging assicurato! Discorso simile per Brucia, nel quale è spiccata una nota di nostalgia, facendo esclamare, “anche i rocker hanno un cuore!”. Da citare la solenne Senza Mete, e la sofferta Single Day: i consigli si colgono a piene mani.

Difficile alla vigilia pensare ad un disco tanto aggressivo e tanto pragmatico nei contenuti; eppure Gus deve ricredersi, il rock italiano merita un po’ di fiducia. Diffidate sempre dalle trappole e dalle “false” bands, ma con gli Swell 99 potete andare sul sicuro, il loro rock granitico può piacervi per la sua potenza o può lasciarvi il retrogusto di rock pomposo in bocca, ma rimane indiscutibilmente coerente con le premesse inziali. E di questi tempi non è cosa da poco …

 Swell 99 myspace
Swell 99 facebbok

  recensito da Gus
 

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