# – OcchioTrio

OcchioTrio# (cancelletto?) o se preferite “hash”. Titolo ambiguo, solo ad una distratta analisi. Se provate a dargli un significato più introspettivo, allora capirete cosa si cela sotto questo progetto musicale ispido e pungente di OcchioTrio, oscuro ed essenziale trio composto da A (chitarra e loop), A2 (batteria) e S (basso, chitarra, sax). Lo trovate sul cellulare e la maggior parte degli utilizzatori non sa nemmeno a cosa serva (ah, l’abitudine!), tuttavia è pure un simbolo nei linguaggi di programmazione, quindi può assumere una valenza più concettuale (identificatore di frammento?). Scacco matto?! Pure.
Perciò quello che di primo impatto non aveva alcun significato, assume via via sfumature interessanti col passare delle tracce. Le 5 contenute in # delineano un percorso che s’inzuppa di influenze rock, underground, magari jazz, mischiate a semplici trovate musicali senza alcun dispendio di voce.
L’impressione è che del trio non ci sia altro da sapere. O forse è solo un depistaggio. Questi ragazzi di Taranto, ingannano le apparenze e appannano tutto ciò che disconosce la musica. Non si parla di un underground rattoppato con velleità artistiche sviscerato tra le mura domestiche, e nemmeno di qualche esperimento naif. Influenze nichiliste e stoiche primeggiano in una trama tormentata e cristallina, nel quale il rumore assume personalità e sputa fuori l’orgoglio più wave.
Orbita Casuale, che apre il disco, ricorda gli stessi intenti “sonici” di Expressway to Yr Skull, monumentale brano di chiusura di Evol marchiato Sonic Youth.
Tuttavia è semplice paragonare una band emergente che si propone in questi termini non-allineati ad un sistema stabile, a nomi ben più altisonanti del panorama passato. Quindi non scomoderò nessun altro artista, poiché OcchioTrio ha una propria personalità che si delinea in maniera evidente nel secondo brano, appunto Cancelletto. Un intro funk non distoglie lo sguardo da un viscido e squamoso rock sperimentale che vive di riff in bilico tra le scorribande progressive anni ’70 e rassicuranti melodie calde ed intime spruzzate da un velo di malinconia. Negli intenti 44Magnum è una sbandata jazz folle e sprezzante del pericolo. Il sax escogita armonie ben definite che non stravolgono il risultato finale, nel quale l’omaggio a Taxi Driver è quantomeno geniale e discreto nei modi. Un bel valore aggiunto!

Dal sapore più mediterraneo invece Non esiste più la mezza stagione, nel quale il trio si intestardisce in passaggi introspettivi e spregiudicati, riuscendo tuttavia a cavarsela senza prolungare il brano oltre il dovuto. Mprox chiude i giochi in un estenuante e nervosa jam che condensa tutte le peculiarità delle 4 tracce precedenti. OcchioTrio dimostra buoni spunti e non si lascia intimidire: il loro sound ha ancora bisogno di qualche limatura, tuttavia la base è sicuramente promettente. # è disco conciso ed essenziale, carente forse nell’energia che sprigiona, però stiamo parlando di un variegato underground mezzosangue, non di un lavoro hardcore … Acerbo, ma promette bene!

 OcchioTrio myspace
HYSM? myspace

recensito da Poisonheart
 

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